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Una delle domande che mi rivolgono più spesso i miei clienti, è la differenza tra armadio battente e scorrevole. Entrambi hanno i loro “pro” e i loro “contro”, capiamo le principali caratteristiche.

Costi

E’ uno dei parametri più importanti al giorno d’oggi. Lo scorrevole costa sempre di più rispetto al battente a parità di qualità, perché dotato di meccanismi e scorrimenti più sofisticati che devono garantire la “tenuta” delle ante all’interno di binari dedicati (per questo sullo scorrevole è meglio evitare il prodotto troppo economico).

Dimensioni

Se lo spazio in cui va collocato l’armadio, è limitato (come ad esempio un corridoio stretto e lungo), la scelta dovrebbe privilegiare lo scorrevole, le cui ante non occupano altri centimetri preziosi. Se le dimensioni non contano, anche il battente può dire la sua!

Estetica

L’armadio scorrevole viene considerato più estetico ed elegante, per la sua linea pulita senza maniglia, ma gli armadi battenti di oggi hanno sicuramente una marcia in più rispetto a quelli di qualche anno fa, ante asimmetriche e maniglie particolari possono certamente soddisfare i palati più fini.

L’ultimo elemento da considerare sono le abitudini degli elementi del nucleo famigliare!

L’armadio scorrevole ha la peculiarità di avere il vano adiacente all’anta aperta, completamente inutilizzabile, cioè potete aprire un anta alla volta.

Se entrambi avete lo stesso orario di partenza…meglio privilegiare il battente che può avere tutte le ante aperte contemporaneamente!

Mai come in questo periodo di feste in cui ci si riunisce spesso, si sente la necessità di poter disporre di un letto in più per accogliere gli ospiti, parenti lontani o anche semplicemente amici. La scelta su quale tipo di supporto offrire alle persone che vengono a trovarci, dipende da diversi fattori, quali dimensione della casa, frequenza della visita, numero di occupanti e non ultimo, budget disponibile. Vediamo quali sono le principali tipologie di letti-trasformabili presenti sul mercato.

Divano letto

Questa soluzione è forse tra le più utilizzate. Si può optare di acquistare un divano letto come imbottito principale da tenere in soggiorno, se capita di ospitare frequentemente, Oramai il design dei moderni divani-letto è sempre più accattivante con sistemi di apertura facilitati e materassi di forte spessore (minimo 15 cm). Il consiglio è di non puntare agli economici “trasformabili”, tipici delle case in affitto, utili per utilizzo molto raro, ma a strutture più confortevoli, con apertura dallo schienale e cuscini solidali alla scocca in ferro (ma al bisogno,sfoderabili!). Bisogna tenere a mente che il divano letto non avrà mai la comodità del tradizionale divano senza il letto, quindi prima di collocarlo nel vostro soggiorno, ponderate tutte le soluzioni! Nel caso in cui lo spazio in soggiorno, sia già occupato, potrete destinare il vostro “accogli” ospiti in una stanza separata, magari qella destinata allo stiro o “uso ufficio”.     Armadio con letto Se avete la necessità di ricevere ospiti, ma non potete permettervi di occupare la superficie calpestabile dell’unica piccola stanza che avete come “sfogo”, potete ragionare su soluzioni di armadiature con letto interno, singolo, doppio separato o matrimoniale. Non è la soluzione più economica, ma è molto pratica per “chiudere” il letto all’interno del vano armadio e sfruttare la camera in modalità diurna.   Pouff letto Se non volete impegnare gli armadi con ingombranti letti all’interno, potete puntare al pouff, moderno e magari colorato. Lo potete sistemare a fianco o di fronte al divano del soggiorno, utile anche come tavolino! Al bisogno si trasforma in un letto singolo. Lo svantaggio sono le misure esigue una volta aperto e la dimensione singola! Molto utile per tutti i piccoli amici dei nostri figli. Rete con letto La classica rete a doghe (tralasciamo quella ormai introvabile a maglia) e il vecchio buon materasso, sono forse la soluzione più pratica ed economica. Se scegliamo i piedi reclinabili e la posizioniamo verticale, possiamo stivare il tutto in uno spazio abbastanza contenuto. Bisogna considerare sia una copertura antipolvere per i momenti di inutilizzo, sia la necessità di uno spazio di stoccaggio (magari in cantina o altro). Altra considerazione: una rete e un materasso contengono una persona, quindi più sociali siete, più materassi dovete avere!               Abbiamo fatto un veloce riassunto di quelle che sono le soluzioni più comuni per ricevere adeguatamente i vostri cari. Adesso non avete più scuse per i vostri ospiti!

Scegliere un divano non è così semplice come si possa pensare, soprattutto perchè la qualità non è visibile, come per una cucina, ad esempio, ma non è nemmeno così arduo districarsi tra le centinaia di offerte presenti sul mercato.
Ci sono delle semplici regole di valutazione a cui attenersi per non sbagliare il proprio acquisto.

 

Struttura
La struttura portante di un divano di qualità deve essere in legno massello ben stagionato, non truciolare! Il legno garantisce maggiore resistenza alle sollecitazioni e durata nel tempo. Alcune parti meno nobili, come la chiusura della schiena, possono essere in fibra di legno o faesite, di classe E1 (a bassa emissione di formaldeide).

 

Molleggio
Il supporto su cui poggiano i cuscini, ha il compito di fornire sostegno ed elasticità al divano. Generalmente è costituito da cinghie di nylon di larghezza da 7 a 10 centimetri, tensionate meccanicamente. Questo conferisce il giusto sostentamento alla seduta.

 

Imbottitura
L’imbottitura di un divano è molto importante per determinarne la bontà. Il poliuretano espanso è tra i migliori materiali sul mercato, soprattutto se privo di sostanze tossiche (come i clorofluorocarburi), come sui prodotti migliori. La densità (cioè il grado di compattezza per metro quadro), è un parametro importante per determinare la qualità . Sui prodotti di alta gamma, la densità è a quote differenziate, più sostenuta sulla seduta, più morbida e confortevole sullo schienale. Spesso per migliorare il confort vengono utilizzati altri materiali, come la piuma (meglio se rivestita o mollapiuma, oppure il memory foam). I prodotti migliori e più costosi, non hanno le “gomme a vista”, bensì completamente rivestite da un leggero tessuto

 

Tessuto
Il rivestimento del divano può essere in tessuto, ecopelle e pelle. Oguno ha i suoi pregi e diffetti e la scelta dipende molto dalle preferenze personali. La differenza è nella qualità, nello spessore e morbidezza del materiale. Un prodotto troppo economico, non può avere un tessuto o una pelle di grande durata! Nel caso si cada sul tessuto, valutare sempre che il divano sia completamente sfoderabile e che si possa lavare in lavatrice. Per evitare che il tessuto restringa, si può optare per il prelavaggio, che consiste nel bagnare il tessuto prima che venga tagliato per tagliato per il confezionamento.

 

Conclusioni
Con questo articolo abbiamo voluto sintetizzare i parametri necessari per valutare la qualità di un divano “made in Italy”. Purtroppo la normativa vigente consente di produrre in paesi stranieri con materiali di dubbia provenienza e fare l’ultimo passaggio nel bel Paese per fregiarsi di prodotto artigianale interamente fatto in Italia!

Riepilogando:

– controllate la scheda prodotto (in cui sono indicati i materiali, ma non la provenienza)
– controllate la sfoderabilità (requisito fondamentale di qualità)
– comprate da aziende che indichino chiaramente lo stabilimento di produzione!
– diffidate delle offerte troppo pubblicizzate!

Eccoci alla seconda puntata sugli errori da evitare nell’arredare la propria casa.

6 Troppa oggettistica o troppo poca

Tutti noi abbiamo degli oggetti a cui siamo particolarmente affezionati, però spesso si confonde l’attaccamento con il feticismo. Collezionare oggetti all’infinito, non renderà la casa più bella, anzi! Viceversa una casa eccessivamente spoglia, apparirà triste e poco “vissuta”. Come sempre la virtù sta nel mezzo! 7 Accostamenti improbabili

Se cambiamo un singolo ambiente, come la cucina, prima di puntare a qualcosa di minimalista, di tendenza, di design, è bene valutare se il resto della casa è in grado di accogliere una simile ventata di freschezza! Una piastrella spiccatamente anni 80 non è detto che si sposi con l’ultra moderno. Meglio puntare alla cucina nuova, ma dal gusto più tradizionale! Rendete armoniosa la transizione tra l’esistente e il nuovo!

     

8 Non limitatevi al solo design, ma puntate anche alla praticità

In alcuni casi ci si affida solo al pezzo di design, sperando che nobiliti in maniera decisiva l’ambiente in cui viviamo. Non bisogna però trascurare la praticità e funzionalità di un oggetto, soprattutto se ha anche funzione contenitiva oltre che di bellezza! Che il design sia funzionale!

9 Prezzo

Il prezzo è certamente un parametro importante, ma non sostituite il vostro arredamento considerando solo questo criterio di giudizio. Rischiate di acquistare un mobile che col il tempo non vi piacerà più e vi pentirete anche di quel poco che avete speso. Rinviate l’acquisto, magari di qualche mese, con un budget leggermente più ampio, avrete tante possibilità qualitative in più! Talvolta chi più spende, meglio spende!

10 Riempire gli spazi

Spesso per massimizzare la capienza, si tende a riempire la stanza in maniera eccessiva, con l’unico risultato di rendere la casa più caotica e disordinata, limitando gli spazi vitali di movimento. Meglio un mobile in meno, ad aggiungere siamo sempre in tempo!

           

State pensando se nella vostra camera è possibile ricavare una cabina armadio? Potrebbe esservi utile una simulazione progettuale in tridimensione per capire se l’effetto vi piace e poi con, con un progetto quotato, potete organizzare da soli gli interventi con i vostri artigiani di fiducia!

Innanzitutto, prima di passare alla pulizia vera e propria, svuotate il frigo scartando tutto ciò che è scaduto o che è stato aperto da troppo tempo ormai e non esitate a gettarlo via. Ora potrete procedere nella pulizia del vostro elettrodomestico scegliendo uno dei metodi riportati qui sotto. Bicarbonato Per eliminare tutte quelle antipatiche macchie rilasciate dagli alimenti stessi all’interno del vostro frigorifero il bicarbonato fa miracoli. Calcolate mezzo litro d’acqua per un cucchiaio di bicarbonato, mescolate ed imbeveteci un panno pulito col quale andrete a ripulire le zone sporche ed anche quelle, apparentemente, pulite. Asciugate bene una volta che avrete terminato l’operazione. Aceto Se non avete ottenuto il risultato desiderato e qualche macchia che avete provato a rimuovere non è andata via allora provate con l’aceto bianco. Basterà mescolare due litri d’acqua con un intero bicchiere di aceto ed aspettare mezz’ora prima di tuffarci dentro il panno pulito col quale ripulirete via tutto. Con questo stesso “detersivo” potrete pulire anche gli scomparti rimovibili del frigorifero (griglie, mensole e cassetti). Ricordatevi sempre di riasciugare tutto una volta finita la pulizia. Sale Tutti abbiamo del sale in casa, ma in pochi sappiamo che è ottimo per la pulizia del frigorifero. Una volta preparata una miscela a base di acqua e sale, sarà possibile strofinarla direttamente sulla zona da trattare con un panno pulito morbido, oppure potrà essere vaporizzata e quindi rimossa con lo stesso panno. Limone Una volta ripulito il frigorifero per bene sarà il momento del limone. Più che un “detersivo” il limone è il profumatore naturale del vostro elettrodomestico. Si sa, i cibi rilasciano sempre tantissimi odori ma messi tutti assieme non sono poi così piacevoli (senza calcolare quelli che avete lasciato ammuffire). Una tazza d’acqua ed il succo di un limone su di un panno pulito potranno cambiare totalmente il profumo del frigorifero. Passate quindi meticolosamente il panno su tutte le superfici e lasciate che si sparga l’odore di freschezza rilasciato dall’agrume. La parte esterna Dopo aver ripulito tutto l’interno non possiamo certo lasciare la polvere e quelle brutte ditate al suo esterno! Rimuovete la polvere con un semplice panno di cotone o con quello elettrostatico, senza tralasciare anche il retro dell’elettrodomestico. Le ditate invece vanno via con un panno bagnato ed olio di gomito ,fondamentale anche l’asciugatura. Non dimentichiamoci però del freezer… Anche il freezer necessita di manutenzione e cura e per pulirlo al meglio è preferibile sbrinarlo almeno una volta all’anno. In poche mosse è possibile farlo, ripulirlo e renderlo nuovamente attivo. Ecco come: –La prima cosa da fare è svuotarlo, avendo la possibilità di trasferire tutti gli alimenti in un altro freezer oppure in una borsa frigo evitando che scongelino. -Scollegate quindi la presa di corrente per non correre alcun rischio. -Rimuovete ora i cassetti e lavateli nel lavello. -Riscaldate dell’acqua calda e trasferitela in delle bacinelle da riporre nei vari scomparti del freezer. In questo modo il ghiaccio si scioglierà più rapidamente. -Intanto stendete qualche strofinaccio sul pavimento che servirà a far assorbire l’acqua che scenderà. -Rimuovete il ghiaccio in eccesso con una spatola in plastica e procedete con la pulizia. Ricordatevi sempre di asciugare bene il tutto quando avrete finito per evitare che si formino delle muffe. Ovviamente per pulire il frigo non esiste una regola, ma una pulizia mensile è sempre preferibile. Per il freezer invece andrà bene una sbrinatura annuale. Se sperate di poter allungare un po’ i tempi allora sarà opportuno fare più attenzione nel quotidiano: appena notate una macchiolina provvedete a ripulire, riponete i cibi aperti in appositi contenitori per alimenti e non permettiate che scadano

Nelle #ristrutturazioni quando si demolisce una parete divisoria è necessario valutare il problema del raccordo tra i #pavimenti delle due stanze unite. A terra, infatti, rimane “la traccia” del muro eliminato priva di rivestimento. Nel caso i due pavimenti siano alla stessa quota, o con un dislivello di pochissimi millimetri, anche realizzati con materiali diversi è possibile realizzare un’integrazione esteticamente molto gradevole. Ecco alcuni esempi che potrebbero aiutarvi a trovare la soluzione adatta al vostro caso nel caso abbiate un parquet e un altro pavimento.      

La lavastoviglie è uno degli elettrodomestici più utilizzati , può presentare diversi problemi di pulizia: potrebbe avere problemi di grasso, unto, oppure problemi di odori, per non parlare delle muffe che possono formarsi in tutti gli elettrodomestici che sono a contatto con l’acqua. Vediamo adesso come mantenere la lavastoviglie sempre efficiente anche con l’uso di prodotti naturali (aceto e bicarbonato) che non inquinano e garantiscono comunque un risultato perfetto. Sgrassare la lavastoviglie Grasso e unto sono i principali tipi di sporco che la lavastoviglie tende ad accumulare. Anche prestando attenzione tendono a depositarsi anche negli angoli difficili da raggiungere. Possiamo eliminarli mediante l’uso di aceto di vino bianco. Dopo aver rimosso il cestello, bisogna passare bene l’interno della lavastoviglie con una spugnetta imbevuta di aceto, anche negli angoli più nascosti, in modo da rimuovere ogni traccia di grasso rimasto dai lavaggi precedenti. Dopo aver ultimato la pulizia, è sempre bene far fare un ciclo a vuoto alla lavastoviglie, alla temperatura più alta, per rimuovere ogni ultima traccia rimasta. Pulire e disinfettare le guarnizioni Una pulita va data anche alle guarnizioni visto che è il luogo per eccellenza dove si sviluppano muffe che oltre a dare cattivi odori possono anche essere pericolosi per la salute. Per pulire le guarnizioni della lavastoviglie disinfettandole dalla muffa, si possono usare l’aceto o, in casi più gravi dove la muffa sia visibile, anche la Varechina, facendo molta attenzione a non farla andare a contatto con l’acciaio. Dopo aver pulito con una spugnetta il componente, bisogna risciacquare bene per togliere ogni residuo del lavaggio. Consigliato anche un ciclo a vuoto della lavastoviglie per essere sicuri di aver rimosso ogni traccia possibile di aceto o varechina e di aver eliminato ogni microorganismo che si trovava sulla guarnizione. Pulire il filtro della lavastoviglie Il filtro è, insieme alla guarnizione, l’altro componente della lavastoviglie che un’attenzione separata richiede. Nel filtro è dove si accumulano i residui di sporco più grossi, oltre a poter presentare incrostazioni da calcare. Per riportarlo allo stato originale, bisogna smontarlo e lavarlo bene con detersivo sotto l’acqua corrente usando uno spazzolino . Eventuali incrostazioni di calcare residue vanno trattate con l’aceto. In caso che siano ostinate e non vadano via, si può lasciare immerso il filtro nell’aceto per qualche decina di minuti per poi risciacquarlo sotto l’acqua corrente. Una volta ben pulito, il filtro va rimesso al suo posto e farà il suo lavoro come appena comprato. Bisogna fare moltissima attenzione a non dimenticarsi di rimontare il filtro prima di riavviare la lavastoviglie perché nel caso che ci si dimentichi di farlo e si avvii la lavatrice senza filtro i danni potrebbero essere davvero importanti. Un consiglio finale dopo aver seguito questi passaggi, è quello di far fare un giro a vuoto al massimo della temperatura possibile, per rimuovere tracce eventuali di aceto e dare l’ultima passata disinfettante all’elettrodomestico. La pulizia abituale della lavastoviglie in modo naturale con aceto o bicarbonato Infine andiamo a vedere la pulizia di mantenimento della lavastoviglie. Questo tipo di pulizia va fatta in modo abituale, almeno una volta al mese e permette di mantenere l’apparecchio sempre ben funzionante. La procedura può essere fatta tranquillamente in modo naturale, usando alternativamente o aceto o bicarbonato di sodio. La pulizia consiste nel far girare la nostra lavastoviglie a vuoto usando un litro di aceto bianco alla massima temperatura, che ha un’azione pulente, disinfettante ed anti odore. Se invece si preferisce il bicarbonato, questo va caricato come brillantante da usare nella fase di risciacquo, facendo sempre partire la lavastoviglie a vuoto. Nulla vieta che per un risultato ancora migliore si usino entrambi i prodotti, sfruttando le proprietà pulenti sia dell’aceto che del bicarbonato e garantendosi il massimo dell’igiene per le nostre stoviglie.
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